Lagün de frëcc

Descrivere una giornata sul telefonino quando hai le dita congelate non è mai semplicissimo, peró vale la pena fissare subito emozioni e sensazioni prima che la doccia porti via il ricordo di questa giornata.

Sarebbe stato facile fissare il primo giro della stagione a metà marzo, ma il richiamo della moto non poteva attendere condizioni ottimali per cui al 14 gennaio siamo andati a fare il Giro (esterno) del Lario detto “Lagün”.

Partenza alle prime luci dell’alba in un incanto di riflessi per accogliere un’impresa motociclistica di temperanza alle rigide temperature di gennaio.

Pusiano – Riflessi sul Lago

Siamo presto a Como e ci troviamo al Bar Lario a sbrinare le idee di fronte ad una tazza fumante di cappuccio con una brioches che sembrava appena uscita dal forno (in realtà era a temperatura ambiente).

Incontriamo vecchie conoscenze e nuovi affiliati, tutti speranzosi che il sole, fino ad allora timido ed evasivo, diventi protagonista caloroso del cielo invernale.

Partiamo per il lato comasco del Lario attraversando tutti i paesini a due passi dal lago in un susseguirsi interminabile di vicoli, viuzze, soppalchi e piazzette con la speranza di incontrare George che porta fuori i vuoti delle bottiglie di champagne di un sontuoso party hollywoodlaglio.

Arriviamo presto ad Ossuccio dove facciamo una sosta per verificare l’esistenza dei mignoli dei piedi e per fotografare l’iconico campanile della chiesa di S.Maria Maddalena con l’Isola Comacina di sfondo: millenarie testimonianze di storia sono tutte nostre e camminiamo su traccie di destrieri medioevali che hanno solcato le terre sotto i nostri piedi.

Ossuccio – Campanile ed Isola Comacina

Recuperata la sensibilità negli arti inferiori, ripartiamo alla volta di Menaggio, che superiamo scartando le forze dell’ordine, per dirigerci alla meno conosciuta località di Rezzonico dove sorge il panoramico “Castelasc” del 1300; i proprietari affaccendati a restaurare il dragone spartivento non ci hanno aperto quindi siamo ripartiti alla volta di Gravedona.

Rezzonico – Castello

Sulla strada abbiamo scrutato di lontano i resti del Castello del celeberrimo masnadiero, ormai ridotti a ruderi dimenticati, ma la nostra attenzione si è presto rivolta al tesoro di Gravedona, cioè Santa Maria del Tiglio.

Gravedona – Santa Maria del Tiglio

A Gravedona abbiamo finalmente pranzato per inaugurare la parte conviviale della giornata nella quale abbiamo conosciuto la storia dei nuovi arrivati e discusso soavemente dei progetti e mete dell’anno appena nato.

Le 50 sfumature del cielo e le rigide temperature di Gennaio ci hanno caldamente consigliato di tornare nelle nostre case per una corroborante doccia dove riprendere un colorito più roseo.

Orgogliosi per la gagliarda impresa, attendiamo metà febbraio per un nuovo incredibile giro dei Motociclisti in Lombardia !

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