Quando programmo i giri per le prossime settimane mi chiedo sempre se stia esagerando o stia calcando troppo la mano nel proporre idee un po troppo non convenzionali e fuori dagli schemi; per questa notturna è stato proprio così, perchè 400km di notte alla conquista di 4 giganti delle Alpi non è una cosa molto tradizionale, però (dopo aver fatto diverse notturne precedenti) mi son detto che valeva la pena provare per vedere se si potesse davvero fare.

La giornata è stata molto calda e l’idea di mettersi tutto l’abbigliamento per un giro era davvero l’ultima cosa da mettere nella lista delle cose da fare, ma la soluzione era ovviamente qualche passo più in là, in cima ad un bel 2000mt dove l’aria frizzante sembra risvegliare anche le idee più offuscate.
Così alle 19.00 ci si ritrova per l’ultima notturna dell’anno…LA NOTTURNA.
Siamo tanti, anche di più delle altre volte, moltissimi nuovi ed eccitatissimi della avventura che stanno per vivere, non lo sanno ancora che serata sarà, ma vedi nei loro occhi il desiderio di qualcosa di diverso e di unico.
Partenza puntualissima e via verso le cascate dell’Acquafraggia dove arriviamo per le 20.30: sono tutte nostre e pacificamente le invadiamo con le nostre moto, i nostri colori e il nostro entusiasmo; il barista è stupefatto e frastornato da questa orda a 2 ruote che in mezz’ora gli svolta la serata e diventa subito… mito.
Si riparte per il primo passo della serata: il Maloja che con noi si trasforma in autentica magia, perchè vedere oltre 30 moto salire di notte sui tornanti serpentosi di questo toboga alpino è qualcosa di veramente epocale e quasi mi emoziono fino alle lacrime nel vedere qualcosa che ho tanto immaginato, ma che non credevo davvero possibile da realizzare.
La temperatura che alla partenza sfiorava i 35 gradi adesso è di circa 15 e ci si barda di tutto punto per affrontare l’altezza e la notte, ma manca qualcosa….la Luna dov’è ?! Si nasconde timida dietro le creste delle montagne, come una attrice debuttante pronta ad andare in scena, ma titubante delle proprie qualità.
Ma noi sappiamo come chiamarla in scena…basta salire allo Julier per vederla entrare sul palcoscenico della serata: mirabile protagonista del palcoscenico stellato, è Lei che illumina con la sua bellezza la scenografia celeste di questa serata unica.
Ma le sorprese non sono ancora finite e andiamo a Sainkt Moritz dove un campanile fatto di Lego ci aspetta per una foto tutta storta prima di salire al Bernina; questo passo che ho fatto tante volte questa notte sembra incantato, tutto si svolge ad una velocità diversa e in un’atmosfera quasi onirica in cui si fatica a distinguere l’immaginario dal vero.

Si scende di nuovo in Italia per una sosta a Tirano dove sembra di essere in un villaggio medioevale abitato da mostri e lupi mannari per la paura degli avventori di rimanere aperti oltre la mezzanotte, evidentemente ci deve essere qualche orrida creatura che fa le sue scorribande dopo quest’ora !
Arrivati a Berbenno si apre un dilemma: San Marco o nanna ?!?
Manco a chiederlo son gia tutti pronti a conquistare una nuova vetta, quindi non mi resta che mettermi in testa a questa banda di irriducibili appassionati e condurli alla nuova meta: il San Marco è lungo, pieno di curve, volpi, martore, capre e cambi di direzione, ma è anche l’ultima impresa della notte che non vorresti finisse mai per continuare quella magia unica che solo noi stiamo vivendo.
L’arrivo è come ogni volta fastoso e raggiante perchè si sente tantissimo l’energia di chi ritorna per una notte padrone dei propri desideri e sprizza gioia e orgoglio di aver portato a termine l’impresa forse dell’anno.

Si scende verso casa, il cuore finalmente si quieta, il paesaggio ritorna dominato da case e semafori e si inizia a far correre la mente a quello che abbiamo visto, a quello che abbiamo vissuto e alla necessità, quasi inevitabile di un’altra avventura, un’altra emozione, un altro sogno.
















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