Claudio Trombin

Da bambini si ha un pó il mito dell’eroe, per noi cresciuti negli anni 80, una serie di figure si sono ben fissate nell’immaginario collettivo.

Adesso immaginatevi di mischiare assieme Indiana Jones e Obi Wan Kenobi (interpretato da Alec Guiness) …e otterrete il nostro Claudio Trombin.

Claudio ha molto carisma, affascina nel racconto e incanta i principianti che vorrebbero esser come lui; anche se all’apparenza schivo e riservato, è pronto a raccontarti dalle Alpi alle Piramidi tutte le sue avventure.

Andiamo a conoscere meglio questa Legends dei Motociclisti in Lombardia

Quando hai scoperto la moto ?

Fin da piccolissimo, sono stato morbosamente attratto dal mondo delle due ruote. Come molti, a 14 anni ho avuto il classico ” cinquantino”, che è diventato 125 a 16 anni.

A 18 guidavo una bellissima Guzzi Imola 350, interamente carenata con espansioni Lanfranconi.

A 21 sfrecciavo con una Guzzi Le Mans III ritenuta ai tempi una super moto. Mi sono sposato giovanissimo e per forza di causa maggiore, seppur controvoglia, la moto è stata prima accantonata e poi venduta. Ero come in crisi di astinenza.

Circa trent’anni dopo, a 50 anni suonati, dopo che mi avevano sbagliato un intervento e dato per spacciato, mi sono ricomprato ciò che più di ogni altra cosa mi faceva stare bene.

In successione ho avuto: Transalp 650, VStrom 650, VStrom 1000 ed ora Transalp 750.

Ho perso il conto dei chilometri macinati, i paesi visitati, le persone conosciute e le esperienze fatte su due ruote in questi ultimi 10 anni e finché la salute reggerà, molte sono le strade che ancora vorrei percorrere.

Cosa ti piace dell’andare in moto ?

Andare in moto per me è respirare. Credo poche cose rappresentino il concetto di ” libertà”, come ondeggiare tra le curve di una valle con due ruote ed un motore sotto il sedere.

Poi, studiare un itinerario, caricare la moto come un mulo e partire per un viaggio, specie in solitaria, ha per me un non so che di trascendentale. È sicuramente un piacere, ma che va oltre il godimento. E più il viaggio è lungo, più è complesso, più l’asticella si alza, maggiore è la soddisfazione.

E’ una sorta di sfida con te stesso, a volte perfino un azzardo, che ti fa sentire vivo! Impagabile!

Hai mai girato assieme al gruppo ?

Come ho premesso, io amo particolarmente viaggiare in solitaria, ma non per questo disdegno le uscite di gruppo, specie se la compagnia è quella giusta, e da quel punto di vista, aggregarsi alle “motate” organizzate da Andrea, è sempre una garanzia.

Mi sono sempre trovato a mio agio.
Begli itinerari, bella gente, nessuna ” prima donna”, tanto divertimento.
Quindi: quando si parte?