Il simbolo dello yin e dello yan racchiude in sè due opposti che si intersecano l’uno nell’altro creando una armonica figura…ecco come è per me Ignazio Oliva.
Un omone alto, grande e grosso che sembra capace di spaccare crani con le sue manone, ma tenero ed incredibilmente sensibile.
Capace di utilizzare le ultimissime app disponibili per la moto, pur suonando tamburi giapponesi di secoli e secoli fa.
All’apparenza serioso e rude, ma fanciullesco ed entusiasta quando parla dei viaggi alla scoperta dell’aurora boreale.
Assente per quasi tutta una stagione motociclistica, ma sempre presente ad augurarti “buona strada” anche al più piccolo giro.
Ignazio ti entra sotto pelle e le parole che ti rivolge, anche se all’inizio sembrano lasciarti indifferente, poi ti si piantano in testa e non riesci più a non farci i conti.
Ecco a voi l’intervista a un’altra Legends dei Motociclisti in Lombardia, il gigante gentile Ignazio Oliva.

CHI SEI?
Che domanda esistenziale 😄
Penso di essere una persona ordinaria a cui accadono cose straordinarie 😊
Mi reputo molto fortunato, perché, se ripenso all’infanzia / adolescenza, non credevo avrei conosciuto persone eccezionali e fatto cose così tanto particolari, come suonare i taiko o fare qi gong, ma anche andare in moto.
Grazie alla moto ho scoperto il qi gong, che pratico alla scuola IOME, mentre nel suonare i taiko con il gruppo Kotoji ritrovo il ritmo del bicilindrico della Guzzi… con tanto di battito in testa 😄
Tornando per quanto possibile seri, oltre a quanto sopra cerco sempre di migliorare me stesso e il mondo che mi circonda, perché penso che per cambiare le cose non servano grandi sacrifici, ma bastino piccoli accorgimenti.
Poi oltre tutto questo ho la fortuna di avere una compagna che rende reale l’adagio di San Tommaso d’Aquino “Il dolore se condiviso si dimezza. La gioia se condivisa si raddoppia”.
Ma penso di avervi tediato abbastanza parlando di me, quindi andiamo avanti.

QUANDO HAI SCOPERTO LA MOTO?
I miei amici provavano a spiegarmi quanto fosse bello andare in moto, ma non riuscivo proprio a capire. Per me rimaneva un mezzo di trasporto come la macchina, anzi dove quando piove ti bagni.
Nel 2011 per gli spostamenti casa lavoro, dovendo fare anche autostrada e volendo evitare il traffico, decisi di prendere… un MP3, TriploZ… ebbene sì, vostro onore, sono colpevole 😄
Avrei potuto prendere quello che si guida con la patente B, ma fortunatamente a quei tempi c’erano dei problemi burocratici per gli LT (così sono denominati quelli che hanno le caratteristiche che consentono di essere guidati con la patente B anche se di grossa cilindrata), quindi decisi di prendere la patente A e quella per la moto con le marce, sai mai.
Fu una decisione non da poco per me, dato che avevo deciso di prenderla da privatista, quindi avrei dovuto affrontare quel mostro preistorico che era la Motorizzazione Civile. Mi sentivo come un novello Don Chisciotte che andava ad affrontare i giganti, e invece andò tutto liscio nonostante fosse agosto o giù di lì.
Acquistato lo scooter mi iscrissi al forum dei triruotati e da lì iniziai ad andare in giro e a fare i primi raduni, spettacolo 😄… a parte che non riuscivo a fare le curve, perché non sapevo piegare 😅 (poi sono arrivato a grattare il cavalletto 😅) È grazie a TriploZ che ho conosciuto colui che mi ha introdotto alla pratica del qi gong.
La prima moto vera la acquistai nel 2017 per i miei primi quarant’anni.
Sarà stata la crisi di mezza età o la voglia di cambiare le marce, fatto sta che arrivò Nami (onda in giapponese), una Transalp 700 (quindi una Honda giapponese 😄), come dice la canzone “usata, ma tenuta bene” 🙂
Ora invece c’è Clappy l’aquila del Lario.

COSA TI PIACE DELL’ANDARE IN MOTO?
Ah ah ah scusa, questa domanda mi fa ridere, perché mi ricorda un episodio de “Le strade di Max”, dove Max Pezzali faceva giri in moto e chiacchierava con l’ospite di turno. Ogni tanto intervistavano un cliente della concessionaria di Max, e in questo episodio (ospite il Parods) al minuto 34:16 appare in video ciò che ho sempre ritenuto l’antitesi del motociclista: un manager rampante con tanto di giacca e cravatta bordeaux che inizia “per me moto è freedom, freedom, time alone”, ma muchela e parla come mangi 😂
Tornando alla domanda, per me il bello dell’andare in moto, ti sembrerà banale, ma è proprio l’andare in moto.
Mi piace il guidarla e sentire come reagisce ai movimenti del corpo. Come dicevo sono orami anni che pratico qi gong (con scarsi risultati 😅) e da questa disciplina ho imparato a esprimere forza tramite determinati movimenti. La moto pare essere stata inventata per dare la massima espressione a questi movimenti.
Nella foto sto eseguendo una posizione delle torsioni spiraliformi. Con questa forma si usa la forza di tutto il corpo, che parte dai piedi e arriva nelle mani. Ora prova a immaginare in curva di spingere sul pedalino interno e da lì un’unica spirale sale dalla gamba, arriva al busto e tramite il braccio esercita pressione sul manubrio, ha spostato la moto senza il minimo sforzo.
A molti verrà naturale, ma a me piace il sentire questa sensazione e trovare questo legame tra movimento del corpo e movimento della moto.

HAI MAI GIRATO INSIEME AL GRUPPO?
Sì, dal 2017 ho partecipato a “qualche” giro 😊
Grazie al gruppo (a te Andrea) sono stato in tantissimi posti che fino ad allora avevo solo sentito nominare primo tra tutti lo Stelvio (alle sacre Antenne c’ero già stato quando da piccolo andavo alla Roncola per le ferie estive con i nonni 😊)
Ultimamente sono un po’ latitante per gli impegni soprattutto con il gruppo di taiko e… il brutto tempo 😭

COME TI SEI TROVATO?
Sempre molto bene grazie alla perfetta organizzazione e alle belle persone che ho conosciuto (è colpa di Salvatore se ho comprato la V85 😄)
Vedo con piacere che il gruppo sta crescendo sempre di più, e per questo ci saranno nuove sfide organizzative per la gestione in sicurezza dei giri.
Spero di non avere annoiato nessuno e spero di rivedervi presto.
Buona Strada !!!
